
Oggi non riesco ad essere allegro, oggi sono triste, oggi si chiude un percorso della mia vita. Dovrei essere contento, ma non ci riesco. Ho in mano la ricevuta dell'invio di un fax alla federazione del Prc di Nuoro a cui mando le mie dimissioni dal ruolo di coordinatore federale e dal coordinamento. Dovrei essere contento, mi sono liberato di un impegno, non ho più responsabilità, mai più corse per prendere pullman che c'è riunione, mai più litigate infinite al telefono sulla linea del partito, sui punti all'ordine del giorno o sull'orario o la data di una riunione, mai più niente, mi sono liberato da un peso enorme. Non volevo che finisse così. Volevo spiegare le ragioni che mi hanno spinto a mollare gli impegni, spiegare che mi costa troppo andare a Nuoro, che non mi posso spostare facilmente, che devo rendere conto a mia madre degli esami che non do(e fidatevi, sono tanti), che più che un piacere, fare politica è diventato un peso, che mi dava la nausea sapere che c'era riunione. Siccome per me la Politica è Passione (avete notato le maiuscole?), se manca quella, è inutile continuare. MI dispiace veramente tanto, non so che altro dire, ma ho mollato tutto in maniera fredda, con un fax e una mail che recita più o meno così:
“L’impossibilità di potermi spostare facilmente e di avere stretti rapporti con la realtà della provincia di Nuoro, sommata a rilevanti impegni di studio, mi costringono a rassegnare le dimissioni dagli incarichi che ricopro all’interno del Organizzazione e del Partito.
Augurandovi buon lavoro
Saluto e ringrazio tutti”
Sono stato forzato ad andarmene in questa settimana, c'era la necessità di mandarmi via al più presto, toglire via quella parte morta del partito, per riniziare a lavorare. L'avrei fatto con più calma settimana prossima, (lo volevo fare mesi fa ma mi è stato chiesto di rimanere). Ma c'era la necessità di riniziare subito, mi dispiace solo non aver potito chiarire con i compagni.
Sinceramente non penso di essere stato l'unica causa dell'immobilità dei GC a Nuoro ma spero che andato via io si rinizi a lavorare, a creare un gruppo che si formi politicamente, che abbia Passione e non che segua sempre e solo le iniziative del Partito.
Visto che ultimamente mi si accusa di avere un atteggiamento saccente ora vi faccio vedere cosa vuol dire esserlo.
MI è capitato di leggere in una elegia di Ovidio un brano che rende perfettamente la mia condizione ora ve lo scrivo:
...clavi mensura coacta est
maius erat nostris viribus illud onus.
Nec patiens corpus, nec mens fuit apta labori,
sollecitaeque fugax ambitionis eram,
et petere Aoniae suadebant tuta sorores
otia, iudicio semper amata meo.
Per i chi non mastica il latino (come me) ecco la trduzione con le note:
...ma ridussi la largheza della banda di porpora (più era larga più era alta la carica politica); quell'ufficio aveva un peso superiore alle mie forze. Non avevo un fisico resistente né animo adatto a tale fatica, e rifuggivo dalle tensioni della carriera politica. Le sorelle Aonie (figura retorica per dire “le muse”) mi inducevano a cercare la tranquillità della vita privata, da me sempre deliberatamente preferita.
Ecco!! io rifuggo le tensioni della politica preferisco l'otio latino.
Mi mancherà comunque il coordinamento, mi mancheranno le litigate e le riunioni fino a mezzanotte, le voci di mia madre che urla “non stai studiando niente, dai le dimissioni, maledetto partito[tradotto dal gavoese]”. Mi mancheranno le telefonate con Claudia (la coordinatrice), ragazza semplicemente splendida.
Oggi si chiude un ciclo della mia vita politica, non riesco a smettere di scrivere, è l'unica cosa che mi distrae insieme a Jerry Cantrell.
Oggi sono triste, non ho neanche voglia di conquistare il mondo, vi saluto e aspetto che mi passi la tristezza.
PS: Per chi ha letto fino a qui, grazie per aver ascoltato il mio sfogo.