Che dire…..
Ciao. Dopo nove giorni di assenza posso di nuovo scrivere e continuare ad occupare spazio web inutilmente.
Due notizie: una buona e una cattiva.
1)Mi hanno sbattuto fuori da Letteratura latina (non so tradurre!!)
2)Qualche giorno dopo (cioè oggi) ho dato Glottologia (onorevole 26 e mi tocca comprare birra per festeggiare.
Intanto ho un altro esame il 28 (meno da studiare ma non è detto che lo passi!!). Devo ridare Letteratura latina il 7 Giugno, letteratura inglese e anglo- americana(sempre a giugno) e quindi da domani di nuovo sui libri (seeeeeee come no?).
Mi ci voleva proprio un bel 26!! Non passavo un esame da gennaio!!
Cosa importantissima: sulla destra, sotto la lista blogs amici, inserisco 3 nuovi blog.
Uno è il blog delle tette, cioè un blog che ha trovato a caso sul web Ciccio. Il blog è Israeliano e mi fa venire una gran voglia di fare un viaggetto in Israele(guardate le foto e capirete).
Altro blog è quello di Cicciotti….. non ci sono aggettivi per definire Cicciotti lui è solo….. Cicciotti!! Chi lo conosce mi capirà.
Infine metto il link di uno dei più bei siti della storia. Guardatelo, guardatelo, guardatelo. Nell’elenco il link è” William Wilson” (citazione saccente). In sostanza potrete creare il vostro doppio, alter ego o Mr. Hide con le fattezze dei personaggi di South Park!!!! L’immagine è la visione che ho di me oggi, ma potrebbe cambiare….
Piccolo intermezzo musicale…..
Nooooobodyes felt like you….. Noooooobodyeeeeeeeeees (smashing pumpkins)
Ora ho tutto il tempo per disinfestare la mia camera e mettere 3 o 4 lavatrici e, udite udite, stirare!!(il primo che fa una battuta sul mio modo di stirare ne pagherà le conseguenze).
Ora vado a mettere la lavatrice và…..
Comunque questo post è troppo piccolo perciò, visto che non so più cosa scrivere, vi pubblico un paio di testi bellissimo di Claudio Lolli.
Non sono nemmeno tristi (come gran parte dei testi di Lolli ), quindi non lamentatevi!!
Anna di Francia (ultima strofa)
Non sarò per te un orologio,
il lampadario che ti toglie il reggiseno,
quando è tardi, è notte e tu sei stanca
e la tua voglia come il tempo manca.
Non sarò per te un esattore
di una lacrima ventuno volte al mese,
non conterò i giorni alle tue lune
per far l'amore senza rimborso spese.
Non sarò per te solo lo specchio
di una faccia che non cambia mai vestito,
non sarò il tuo manico di scopa
travestito da amante o da marito.
Non sarò quel cielo grigio quel mattino,
il dentifricio che fa a pugni con il vino,
non sarò la tua consolazione,
e neanche il padre del tuo prossimo bambino.
Per questa volta almeno sarò la tua libertà,
per questa volta almeno solo la tua libertà,
per questa volta almeno la nostra libertà
e la piazza calda e dolce di questa città.
Analfabettizzazione
Più del vento sarà,
la mia bandiera forte.
Più del vento sarà,
più del vento.
La mia madre l'ho chiamata sasso,
perché fosse duratura sì,
ma non viva.
I miei amici li ho chiamati piedi,
perché ero felice solo
quando si partiva.
Ed il mio mare l'ho chiamato cielo,
perché le mie onde arrivavano
troppo lontano.
Ed il mio cielo l'ho chiamato cuore,
perché mi piaceva toccarci dentro il sole
con la mano.
Non ho mai avuto un alfabeto tranquillo, servile,
le pagine le giravo sempre con il fuoco.
Nessun maestro è stato mai talmente bravo,
da respirarsi il mio ossigeno ed il mio gioco.
Ed il lavoro l'ho chiamato piacere,
perché la semantica è violenza
oppure è un'opinione.
Ma non è colpa mia, non saltatemi addosso,
se la mia voglia di libertà oggi è anche bisogno
di confusione.
Ed il piacere l'ho chiamato dovere,
perché la primavera mi scoppiava dentro
come una carezza.
Fondere, confondere, rifondere
infine rifondare
L'alfabeto della vita
sulle pietre di miele
della bellezza.
Ed il potere
nella sua immensa intelligenza
nella sua complessità.
Non mi ha mai commosso
con la sua solitudine
non l'ho mai salutato come tale.
Però ho raccolto la sfida,
con molta eleganza e molta sicurezza,
da quando ho chiamato prigione la sua felicità.
Ed il potere da quel giorno m'insegue,
con le sue scarpe chiodate di paura.
M'insegue sulle sue montagne,
quelle montagne che io chiamo pianure
Ora si che ci siamo con la lunghezza!!
Va be’ Ciao.