sabato 17 febbraio 2007
Domani...
Dopo un po' di birra e un torneo di plei stescìon con gli amici (che per dovere di cronaca ho vinto) mi ritrovo alle 3 del mattino a pensare.
Penso a due cose: a Giovanni Nuvoli e a Vicenza.
Giovanni Nuvoli, per chi non lo sapesse è un uomo affetto da distrofia muscolare ricoverato all'ospedale di Sassari. Ci separano poche centinaia di metri in linea d'aria ma auguro a Giovanni una morte veloce e dolce. Giovanni è un uomo che conosce il terrore, un ex arbitro che non può correre, non può VIVERE il calcio conosce, è immerso nel terrore. Pesa venti chili ormai e conosce l'orrore perché è cosciente, pensa, ma non può comunicare con l'esterno. Può solo parlare attraverso una lavagna trasparente indicando le lettere per comporre le parole: questa non è vita, è disperazione. Per questo chiedo a Dio fottuto sadico, se esisti, portatelo via, ti sei divertito abbastanza stronzo!! L'altra cosa a cui penso e che domani, anzi oggi (è passata la mezzanotte) si svolgerà a Vicenza una grande manifestazione (purtroppo non posso andarci) in cui le popolazioni locali, i movimenti, e tutte le persone di buon senso grideranno contro il progetto scellerato di ampliare una base militare che porterebbe solo morte (esistono basi che non lo fanno??) in tutto il medio oriente e non solo. Ho paura. Ho paura perché in questi giorni è stato creato un clima di merda: “arrivano i Black Block, i disobbedienti, gli antiamericani, I terroristi”. Certo ci sarà qualche coglione convinto che la lotta di classe sia farsi manganellare dalla mattina alla sera, che lotta di classe sia “dieci cento ille Nassiriya”. Beh ho qualcosa da dire a questi coglioni: la lotta di classe è lo statuto dei lavoratori, la lotta di classe è la legge sull'aborto, la lotta di classe è il minimo salariale, la lotta di classe è dimostrare al potere che tu sei supoeriore, che scardini la sua logica di violenza, non la testa di uno sbirro fracassata (quella , come pensava Pasolini, è lotta all'interno della stessa classe). Spero che domani (oggi) non succeda niente, che sia come Firenze 2004: una grande festa e auguro a tutti i compagni (soprattutto Baraldi, Maria, Claudia, Giuseppe e tutti i compagni dalla Sardegna) di divertirsi, di poter gridare la rabbia di tutta la Sardegna, dei pescatori di Teulada e delle vittime della sindrome di Quirra. Voi dovrete portare la voce della Sardegna come isola isola di pace, voi dovrete gridare anche per me......ma sono sicuro che lo farete.
Ora è tardi, andrò a letto e fanculo tutto, gli USA l'eutanasia e Dio...
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