giovedì 15 febbraio 2007

Peti Perugina




San Valentino, ieri era San Valentino!! Ieri era il giorno degli innamorati, delle rose dei cioccolatini, zuccherini, cuoricini , regalini, tutto fiori e coccole. Il festival internazionale dei vezzeggiativi.
Quello che mi chiedo io è : bisogna essere smielati per forza a San Valentino? Regalare per forza quegli orribili topi giganti che abbracciano un cuore? O migliaia di rose rosse e confezioni di cioccolatini a forma di cuore? Pensate a chi ha il ragazzo diabetico e con il by-pass... non deve essere bello no? Come si evince dall'incipit, non sopporto il miele, la banalità, il romanticismo dozzinale, (quella da baci perugina per intenderci) e non sopporto che si debba celebrare il proprio amore (???) solo un giorno, che lo si debba fare obbligatoriamente a san Valentino e che lo si debba fare per forza con quei regali terrificanti.
SE un giorno (avete notato l'ipotetica?) avrò uno straccio di ragazza le farò un regalo il 13 e uno il 15, ma non il 14. Non penso che le dispiacerà.
Se si vuole festeggiare con il/la proprio/a uomo/donna lo può fare benissimo negli altri 364 giorni dell'anno senza aspettare che una mandria di idioti si riunisca in un posto per dirsi fra di loro quanto è bello avere un/a ragazzo/a. Il bello di avere qualcuno sta nello stare con lui/lei non di certo nel mostrarlo in giro come un trofeo.
Dopo questo vaneggio forse dettato dal fatto che non ho nessun trofeo da mostrare vi pubblico qualcosa a tema.
Infatti, per dimostrare che non odio i romantici anzi,per dimostrare che lo sono anch'io, pubblico di seguito due brevi poesie d'amore di E.A Poe di cui mi nutro quasi quotidianamente, capirete il perché...
P.S: la scelta è stata davvero dura.

A F...s S. O...d (Frances Sargent Osgood)

Vorresti essere amata? Fa' che il cuore
non si allontani dal sentiero attuale!
Essendo tutto ciò che adesso sei,
non essere mai niente che non sei.
Così la gentilezza dei tuoi modi,
la tua grazia, la tua più che bellezza,
saranno un tema di lode senza fine,
e l'amore un semplice dovere



Alla signorina Louise Olivia Hunter

Sebbene mi volti, non fuggo,
non so separarmi.
Vorrei tentare, ma non tento
di sciogliere il mio cuore.
Le mie speranze stan morendo
mentre, credendo ai sogni,
rimango affascinato.

Così il serpente che nel bosco
si avvolge sotto l'albero,
cattura l'uccello allettandolo
a scendere e vedere:
l'amante è come quell'uccello,
volteggia attorno al suo destino,
finché non è colpito
e cade-come me.

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